sabato 30 marzo 2019

Intervista al giovane Maestro Fide Marco Ferrante

Marco Ferrante dopo un ottima prestazione nel torneo internazionale di Benasque ottiene il titolo di Maestro Fide. Ci ha cortesemente concesso un' intervista ed ha risposto alle 10 domande più votate da parte dei lettori di ChessLogger su Facebook



1)  Hai una scheda d'allenamento che segui giornalmente?

No, ho iniziato a fare carriera accademica dall'età di 23 anni e il mio rapporto con gli scacchi è piuttosto occasionale. Negli ultimi anni mi sono focalizzato più sull'insegnamento del gioco (ho iniziato a scrivere anche un libro che spero di completare a breve) che nella partecipazione a tornei internazionali.

2) Hai dei libri da consigliare ?

Mi piacerebbe poter dire il mio, visto che ho ricevuto commenti davvero positivi da forti Maestri Internazionali e Grandi Maestri. Devo però completarlo prima di consigliarlo. Uno dei libri che mi è piaciuto di più è stato Chess Structures: a Grandmaster Guide di Mauricio Flores Rios. Un'altra lettura che ho trovato piacevole è Chess for Zebras di Jonathan Rowson.


3) Come ti prepari prima di un torneo ?

In genere intensifico la mia attività fisica (per lo più jogging), risolvo esercizi di tattica e rinfresco un poco di teoria.

4) Quale giocatore ha più contributo alla formazione del tuo stile di gioco?

Mi è sempre piaciuto molto lo stile di Michal Adams, ma non saprei dire se è davvero il giocatore da cui ho assimilato di più. 

5) Quante ore dedichi allo studio degli Scacchi ?

In generale poco o nulla, purtroppo. Quando decido di giocare un torneo dedico al gioco giornate intere durante i fine settimana, e cerco di ritagliare 1-2 ore al giorno durante la settimana lavorativa.

6) Cos'hai fatto per diventare Maestro? C'è un metodo, una "tabella di marcia", da seguire che puoi consigliare a tutti?

Credo che la risposta sia: mi sono allenato e ho giocato. Non saprei dire esattamente quando ho iniziato a "giocare da Maestro". Credo che la consapevolezza di essere migliorato molto rispetto a quando ero ragazzo sia arrivata anche quando sono maturato come persona. Ho attraversato un lento ma continuo progresso in termini di Elo che non poteva essere più rapido di quanto è stato, visto che gioco pochi tornei. Quando il mio contratto da ricercatore alla Aarhus University (Danimarca) è terminato sapevo già di aver vinto una nuova posizione alla Ben-Gurion University del Negev (Israele). Avevo un paio di mesi liberi tra la fine del vecchio contratto e l'inizio del nuovo che ho deciso di usare per viaggiare e giocare in Spagna e Andorra. A Benasque ho fatto la mia prima norma di Maestro Internazionale, e ho ottenuto il titolo di Maestro Fide allo stesso tempo.

7) Come prepari una partita contro un giocatore più forte ? 

Allo stesso modo in cui mi preparo contro qualsiasi altro giocatore. Cerco di capire se preferisce giocare tatticamente o posizionalmente, e se ha delle lacune da qualche parte. Poi vedo quali aperture usa, cerco di indovinare quale sceglierà contro di me, e provo a preparare qualche piccola sorpresa. 

8) A che livello pensi il gioco degli scacchi possa trasformarsi in un lavoro e vivere di esso ?

Dipende da persona a persona, da quanta sicurezza economica si sente il bisogno di avere, da quali sono le alternative, dalle proprie ambizioni. Ci sono persone che sono talmente prese dal gioco da rinunciare agli studi universitari, o che non hanno interessi che non siano gli scacchi. Piuttosto che parlare di un livello da raggiungere per diventare professionisti, credo che bisogni domandarsi se la vita del giocatore di scacchi professionista ci attrae o meno. Se ci piace studiare scacchi giornalmente per ore, se ci piace insegnare, se ci piace viaggiare spesso per tornei e così via. Raggiungere un buon livello è importante ma non essenziale. Si può essere eccellenti istruttori (e anche avere buoni introiti facendo corsi) senza essere Grandi Maestri. 

9) Alla preparazione mentale aggiungi una preparazione atletica ?

Da quando mi sono trasferito all'estero ho preso l'abitudine di fare jogging, e credo che mi abbia aiutato a giocare meglio negli ultimi tornei; mi rilassa e ho notato miglioramenti nella mia resistenza fisica.  

10) Quali consigli ti senti di dare a chi è alle prime armi ?

Divertitevi. Gli scacchi non sono un gioco facile, e possono anche diventare stressanti. Se con gli anni continuerete a dedicarci tempo non dimenticatevi di quelle cose che vi hanno fatto innamorare del gioco.

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